Le Repubbliche di Venezia e di Senarica, reportage di Tiziano e Miranda Biasioli

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Le Repubbliche di Venezia e di Senarica
Serenissime Sorelle
 

Che storia interessante!

Pensate un po' intorno alla metà del 1300 il paese di Senarica, un piccolo villaggio abruzzese immerso nel verde prepotente dei boschi del Parco Nazionale del Gran Sasso, un minuscolo villaggio di montanari, pastori, agricoltori e boscaioli è stato proclamato dal Regno di Napoli “Repubblica di Senarica” e ha stipulato la leggendaria alleanza con la Serenissima Repubblica di Venezia: un caso storico-geografico pressoché unico, che ha incuriosito storici e studiosi per secoli.

Che storia interessante!

E noi, da sempre appassionati della storia della Serenissima, spinti da curioso furore ci siamo recati a Crognaleto (Senarica è una sua frazione) ad intervistare il Sindaco Giuseppe d’Alonzo e il Consigliere Sebastian Maiocco per raccogliere dalla loro viva voce gli appassionanti dettagli di questa originale storia medioevale.

Andiamo!

 
Regione Abruzzo
 


L'Aquila


Rocca Calascio


Pescara


Ortona

 

 

Provincia di Teramo
 
 

 

 


Il Gran Sasso
 
Senarica
frazione di Crognaleto
 

Senarica è una frazione di Crognaleto, un piccolo comune di 1500 abitanti in provincia di Teramo - con lo sfondo del Gran Sasso d'Italia - che cerca di lottare contro la vera piaga delle genti abruzzesi dell'entroterra: lo spopolamento.

Tira fuori le unghie, quelle dei Leoni di San Marco e di Senarica, per riscoprire la sua antica e gloriosa storia e ricreare quel curioso sodalizio con la Serenissima.

Senarica a metà del XIV secolo, infatti, in cambio del suo contributo per aver respinto l'invasione dei Visconti, ricevette dalla Regina Giovanna I D’Angiò la libertà di autogoverno, diventando Repubblica di Senarica, che saldò un'alleanza con la Serenissima Repubblica di Venezia, a cui pagava 12 carlini l’anno, e alla quale garantiva due soldati.

Qualche anno fa la svolta: il sindaco Giuseppe D'Alonzo dal 2008 ha riallacciato i rapporti con Venezia creando il progetto "Il Gran Sasso e la laguna: Venezia e Crognaleto sorelle del gusto", con il quale studenti dell’Istituto Alberghiero teramano frequentano stage formativi nelle strutture ricettive di Venezia nelle quali utilizzeranno come ingredienti base di piatti di alta scuola, le pregiatissime castagne "lu 'nzite" di Crognaleto, la straordinaria carne degli agnelli pascolati in queste montagne incontaminate e, naturalmente, l'olio d'Abruzzo.

Altra iniziativa tangibile: l'inaugurazione, alla presenza di una delegazione lagunare, di Piazza Venezia con colonna sormontata da un Leone che afferra il biscione dei Visconti, nemici del Regno di Napoli di Giovanna I d'Angiò e anche di Venezia.

Che storia interessante!

Verità o leggenda?

Miranda Biasioli, gennaio 2020

 
 

Il Sindaco Giuseppe d’Alonzo


Il Consigliere Sebastian Maiocco

 
 

 

 
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Le antiche pietre
 

 

 

Il fiume Vomano
 
 

Il fiume Vomano nel suo alto corso attraversa il territorio di Senarica e sfocia nel Mare Adriatico nei pressi di Roseto degli Abruzzi; qui al largo forse le galee veneziane caricavano legno di castagno, castagne, agnelli e olio provenienti dal territorio intorno a Senarica.


 

Antico stemma di Senarica con leone rampante che stringe un ferro di cavallo
 

 

Approfondimento

Una storia interessante e curiosa come quella della Repubblica di Senarica mi ha costretto ad approfondirla.

Purtroppo una parte importante degli archivi del Regno di Napoli furono distrutti nel 1701 e nel 1943 per cui mancano ferme certezze.

Come mai la Serenissima avrebbe avuto interesse a stringere un patto di amicizia con Senarica?

Se sorgesse in riva al mare, ad esempio alla foce di un fiume, allora avrebbe più senso perché i Veneziani, che definirei “mercanti armati”, avevano come obiettivo acquistare e vendere merci dappertutto.

Anche se lungo la riva occidentale del Medio Adriatico erano ben pochi i veri porti disponibili, le galee o le navi mercantili si ancoravano vicino alla costa e venivano raggiunte da piccole imbarcazioni che a fine carico-scarico venivano poi alate sulla spiaggia.

Ma Senarica si trova nell’entroterra e dista dal mare circa 45 km in linea d'aria e 65 km su strada attuale.

Il motivo legato alle guerre con i Visconti, storici nemici della Serenissima, è interessante.

Mi sono letto la biografia della Regina Giovanna I d'Angiò riportata dalla Enciclopedia Treccani e l'unico riferimento a battaglie con i Visconti risale al 1361.


Regina Giovanna I d'Angiò

Nei testi che ho trovato in Internet leggo che la Regina Giovanna I d'Angiò concesse la Repubblica a Senarica nel 1343, data improbabile considerato che fu nominata Regina all'inizio di quell'anno e che non aveva alcuna esperienza di comando.

Ritorniamo al 1361. In quell'anno il capitano generale del Regno di Napoli Gomez Albornoz riuscì a sconfiggere i mercenari, chiamati nel Regno dal Duca d’Andria Francesco Del Balzo.
Erano comandati da Ambrogio Visconti e da Giovanni Acuto; erano truppe private praticamente invincibili entrate in Abruzzo dal Lazio nell’Aquilano con l'intento di distruggere la Marsica.

Aver partecipato a sconfiggere i Visconti da parte degli abitanti di Senarica probabilmente meritò loro la libertà di autogoverno con la concessione di Repubblica indipendente da parte della Regina di Napoli Giovanna I d’Angiò riconoscente per avere contribuito al raggiungimento della pace tornata finalmente nei territori del Regno fra i quali l’Abruzzo.

Senarica saldò quindi una alleanza con la Serenissima alla quale forniva in caso di guerra due soldati versandole anche annualmente 12 carlini, una moneta molto usata nel tempo.


Carlino o Saluto d'Oro

Dato che la Serenissima era in guerra con i Visconti avere una enclave Veneziana nell’Abruzzo, o meglio nel Regno di Napoli, avversario dei Visconti era strategicamente interessante.

Altra conferma dei rapporti con Venezia è il nome del capo della comunità: Doge.

I Veneziani avevano il bisogno strategico di legname quindi potrebbero aver importato legno di castagno utile per la costruzione di botti e mobilio.

Inoltre il territorio, da secoli coperto da castagni, avrebbe potuto fornire castagne, qui chiamate "lu 'Nzite", un prodotto di ottima qualità ancora adesso.

Ai nostri giorni le castagne sono utilizzate solo marginalmente nella comune nutrizione, ma un tempo erano una importante fonte di sostentamento.

Andiamo alla statua del Leone, realizzata dall’artista di Castelli Valentino Giampaoli; rispetto a quello di San Marco è senza ali e senza libro, ma fra le zampe strige una serpe, un biscione.

Questo biscione in bronzo è estremamente simile alla serpe di Mosè che abbiamo fotografato all’interno della Basilica di Sant’Ambrogio di Milano

e ci riporta a quello che ha dato origine al classico stemma dei Visconti, il biscione che mangia un “umano”.