Approfondimento
Una
storia interessante e curiosa come
quella della Repubblica di Senarica
mi ha costretto ad approfondirla.
Purtroppo una parte importante degli
archivi del Regno di Napoli furono
distrutti nel 1701 e nel 1943 per
cui mancano ferme certezze.
Come mai la Serenissima avrebbe
avuto interesse a stringere un patto
di amicizia con Senarica?
Se
sorgesse in riva al mare, ad esempio
alla foce di un fiume, allora
avrebbe più senso perché i
Veneziani, che definirei “mercanti
armati”, avevano come obiettivo
acquistare e vendere merci
dappertutto.
Anche se lungo la riva occidentale
del Medio Adriatico erano ben pochi
i veri porti disponibili, le galee o
le navi mercantili si ancoravano
vicino alla costa e venivano
raggiunte da piccole imbarcazioni
che a fine carico-scarico venivano
poi alate sulla spiaggia.
Ma
Senarica si trova nell’entroterra e
dista dal mare circa 45 km in linea
d'aria e 65 km su strada attuale.
Il
motivo legato alle guerre con i
Visconti, storici nemici della
Serenissima, è interessante.
Mi
sono letto la biografia della Regina
Giovanna I d'Angiò riportata dalla
Enciclopedia Treccani e l'unico
riferimento a battaglie con i
Visconti risale al 1361.
Regina Giovanna I d'Angiò |
Nei
testi che ho trovato in Internet
leggo che la Regina Giovanna I
d'Angiò concesse la Repubblica a
Senarica nel 1343, data improbabile
considerato che fu nominata Regina
all'inizio di quell'anno e che non
aveva alcuna esperienza di comando.
Ritorniamo al 1361. In quell'anno il
capitano generale del Regno di
Napoli Gomez Albornoz riuscì a
sconfiggere i mercenari, chiamati
nel Regno dal Duca d’Andria
Francesco Del Balzo.
Erano comandati da Ambrogio Visconti
e da Giovanni Acuto; erano truppe
private praticamente invincibili
entrate in Abruzzo dal Lazio
nell’Aquilano con l'intento di
distruggere la Marsica.
Aver partecipato a sconfiggere i
Visconti da parte degli abitanti di
Senarica probabilmente meritò loro
la libertà di autogoverno con la
concessione di Repubblica
indipendente da parte della Regina
di Napoli Giovanna I d’Angiò
riconoscente per avere contribuito
al raggiungimento della pace tornata
finalmente nei territori del Regno
fra i quali l’Abruzzo.
Senarica saldò quindi una alleanza
con la Serenissima alla quale
forniva in caso di guerra due
soldati versandole anche annualmente
12 carlini, una moneta molto usata
nel tempo.
Carlino o Saluto d'Oro |
Dato che la Serenissima era in
guerra con i Visconti avere una
enclave Veneziana nell’Abruzzo, o
meglio nel Regno di Napoli,
avversario dei Visconti era
strategicamente interessante.
Altra conferma dei rapporti con
Venezia è il nome del capo della
comunità: Doge.
I
Veneziani avevano il bisogno
strategico di legname quindi
potrebbero aver importato legno di
castagno utile per la costruzione di
botti e mobilio.
Inoltre il territorio, da secoli
coperto da castagni, avrebbe potuto
fornire castagne, qui chiamate "lu 'Nzite",
un prodotto di ottima qualità ancora
adesso.
Ai
nostri giorni le castagne sono
utilizzate solo marginalmente nella
comune nutrizione, ma un tempo erano
una importante fonte di
sostentamento.
Andiamo alla statua del Leone,
realizzata dall’artista di Castelli
Valentino Giampaoli; rispetto a
quello di San Marco è senza ali e
senza libro, ma fra le zampe strige
una serpe, un biscione.
Questo biscione in bronzo è
estremamente simile alla serpe di
Mosè che abbiamo fotografato
all’interno della Basilica di
Sant’Ambrogio di Milano
e
ci riporta a quello che ha dato
origine al classico stemma dei
Visconti, il biscione che mangia un
“umano”.