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Le Bugie di Caporetto
di Paolo Gaspari

è un libro che deve essere presente nella biblioteca dello studioso o dell'appassionato di storia della Prima Guerra Mondiale!

Offre un nuovo punto di vista sulla tragedia di Caporetto andando a leggere le testimonianze che i prigionieri italiani dovevano rilasciare ai comandi militari al ritorno dalla prigionia.

Dal libro si evince che l'Esercito Italiano si comportò eroicamente e ... non scappò!

Seri dubbi vengono sollevati sulle capacità dei comandanti che, per esempio, dislocarono un numero assolutamente insufficiente di soldati, con armi inadeguate, sulla linea del fronte d'attacco (da tempo segnalata da disertori) e non predisposero una sufficiente artiglieria di contrattacco.

Soprattutto non si erano adeguati alle nuove tecniche tedesche di sfondamento delle linee avversarie  che prevedevano un grande bombardamento nella zona del futuro attacco, il successivo allungamento del tiro delle artiglierie e, quindi, l'avanzamento sulla "terra bruciata" delle truppe; in questa maniera gli austro-tedeschi trovavano ben poca resistenza dato che molti soldati e postazioni italiani erano stati neutralizzati.

Tecnicamente parlando  bisogna considerare che i tedeschi disponevano della "Leicht Machinen Gewehre 08/15", una sorta di mitra portatile "a spalla", mentre gli italiani disponevano di mitragliatrici fisse che imponevano un gran numero di serventi; in pratica i tedeschi combattevano con armi simili a quelle che utilizzeranno nella Seconda Guerra Mondiale!

per contattare l'autore/editore: www.gasparieditore.it

 

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Agli appassionati di storia consigliamo il nostro DVD:
La prima Guerra Mondiale sul Monte Grappa
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