Il Trampolino di Cortina visto da Tiziano Biasioli
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Il trampolino di Cortina d'Ampezzo
 

A 81 giorni dall'inizio dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 parliamo del Trampolino di Cortina.

Il Trampolino Italia ci saluta e ci dà il benvenuto quando arriviamo a Cortina d’Ampezzo provenendo dalla Pianura Padana.

E’ il simbolo dei settimi Giochi Olimpici Invernali del 1956.

Fu utilizzato per alcuni anni e poi per decenni cadde in abbandono ma la sua area non perse la sua funzione sociale.

Lo ricordiamo utilizzato come campo di calcio nel “campo d’atterraggio” dei saltatori.

 
 

Il piazzale sottostante alla rampa di lancio l’abbiamo apprezzato come luogo ideale e iconico per la presentazione dei nuovi modelli dell’AUDI, da anni presente nella conca ampezzana,

 

 

 

 
 

per le feste campestri del Sestiere di Zuel

 

 

o come punto di arrivo di facili passeggiate che terminano in una postazione eccellente per godere del paesaggio della Regina delle Dolomiti.

 

 

Il progetto del trampolino è frutto delle menti di una squadra di ingegneri e super tecnici del settore: Guglielmo Holzner, Piero Pozzati, Enzo Mantovani, Straumann, Luciano Berti e, “dulcis in fundo”, è stato collaudato dall’Ing. Pierluigi Nervi.

La costruzione è ridotta al suo profilo essenziale ed è costituita da un'unica trave (inclinata) di 83 metri e da un pilastro di 48 metri, ambedue in cemento armato precompresso; l’arena d’arrivo poteva contenere 40.000 persone.

Molta attenzione è stata data dall’uso di una varietà di colori (rosso rubino, bianco, rosa dolomia e azzurro cielo) in armonia con il paesaggio circostante e che verranno fatti rivivere con il restauro che sarà tra poco terminato.

 
Foto scattate nel 2014 e 2024
 

 

contatti: cell. 339 5909202 - info@belleepoquefilm.it
   
 
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