Storia dell'Adriatico

Questo sito non utilizza cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”.
Leggi l'informativa estesa per informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie.

 
 
 
 
 

 

Recensione del libro

“Storia dell'Adriatico – Un mare e la sua civiltà ”
di Egidio Ivetic, editore il Mulino

Domani si riaprono le librerie ed è una buona occasione per acquistare questo libro.

L'ho ricevuto per recensirlo in questo giorni di “coprifuoco”.

E' arrivato proprio al momento giusto, stavo infatti preparando un post per Facebook nel quale il Leone di San Marco consiglia di utilizzare il tempo di “clausura” per dedicarci alla lettura, magari sulla nostra storia.

Proprio lui che di libri se ne intende – ne espone sempre uno fra le zampe - non avrebbe scelto un titolo migliore...

Tratta, infatti, del suo Mare: il Mare Adriatico che per secoli fu chiamato Golfo di Venezia.

 

 
 

Il libro, già subito a giudicare dalla premessa e dall'introduzione, mi ha affascinato ancor di più quando mi sono reso conto dell'enorme messe di dati e riferimenti, della dovizia di fonti cui ha attinto l'Autore.

Vi presento, ad esempio, uno stralcio che mi ha colpito particolarmente: l'elenco dei vari domini che nei secoli si sono affacciati sull'Adriatico.

 
 

Ora vi presento alcune foto scattate a Corfù, isola un tempo della Serenissima.

Mentre stavo riprendendo l'Arsenale Veneziano vedevo della gente vestita con abiti civili che si dirigeva verso la vicina spiaggia.

 
 
 
 

Le navi italiane e alcune unità inglesi e francesi, infatti, soccorsero l'esercito Serbo costretto alla ritirata dalla Serbia verso le coste Albanesi.

In quattro mesi 270.000 profughi fra i quali il re, i vertici dello stato e molti civili furono messi in salvo e portati a Corfù per un lungo esilio.

Ebbene, anche questo evento sconosciuto ai più, e anche a buona parte dei nostri connazionali, è citato nel libro: complimenti!

Per finire una doverosa annotazione: la “neutralità dello storico” che si rivela specialmente nel presentare i tragici fatti accaduti nel novecento in Istria e Dalmazia.

Per informazioni: www.mulino.it