Reportage sul Baccalà del Portogallo realizzato da Vasilisa Razdayvodina
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La nostra collaboratrice Vasilisa ci fa pervenire, e ben volentieri pubblichiamo, il suo reportage sul Portogallo e soprattutto sul baccalà, cibo molto diffuso in tutta la nazione lusitana.

 
In Portogallo
alla scoperta del paese del "Bacalhau"
 
   
 

 

Quest'estate ho realizzato il mio sogno: visitare il Portogallo.
Dopo le bellissime esperienze in Germania e Norvegia (per pesca del merluzzo sulle Lofoten), questo paese del baccalà per eccellenza non mi poteva mancare.
Dicono che nella cucina portoghese ci sono 365 modi di cucinare lo stoccafisso, uno per ogni giorno dell'anno; qui vi presenterò alcuni piatti che ho avuto la fortuna di assaggiare.

 
 

 

La prima tappa del mio viaggio è stata Oporto. La città colpisce subito con la sua particolare atmosfera, che in un tremendo saliscendi mescola sfarzo e degrado, allegria e tristezza, passato e contemporaneità.

 
 

 

Appena arrivata, ho provato subito i "Pastéis de bacalhau", dette anche "bolinhos de bacalhau". Sono le polpette fatte di baccalà, patate, uova, cipolle e prezzemolo, che si mangiano come snack da aperitivo ma anche come un secondo piatto.

 
   

 

E questo è il tipico dolcetto chiamato "Pastel de nata", una sfoglia farcita con la crema all'uovo. Tutti i giorni successivi non ne potevo fare a meno …!

 
 

 

Per la cena sono scesa nel quartiere di Ribeira affacciato sul fiume Douro, conosciuto per i suoi ristoranti. Ne ho scelto uno per il suo nome eloquente: Bacalhau!

Qui ho provato il delicato e saporito "Bacalhau fresco com bacalhau dourado", baccalà fresco cotto al forno sul letto di patate, uova, cipolle e pezzettini del baccalà e condito con olive nere secche sminuzzate. Si abbina perfettamente al Vinho Verde Quinta de Carapeços Alvarinho.

 
 
   

 

Torre dei Chierici è un simbolo di Oporto. Dalla sua cima si può osservare tutto il centro della città e addirittura l'oceano all'orizzonte.

 
 
 
 

 

Dopo un giretto a Ribeira, che di giorno è molto colorata e vivace, mi sono fermata a pranzare in Tasquinha da Paula, un posticino semplice, frequentato dalla gente del posto in pausa pranzo. Ho mangiato Bacalhau à Brás, una ricetta molto popolare con i seguenti ingredienti: il baccalà sotto sale, patate fritte mescolate con l'uovo e cipolla fritta, condito con prezzemolo.

 
 

 

Una ripidissima salita, e sono al Sè, Cattedrale di Oporto che domina la città. Una maestosa chiesa - fortezza, costruita nel periodo romanico, che durante le epoche successive ha subito modifiche e si arricchì di elementi di vari stili. Dalla cattedrale parte una delle varianti del percorso portoghese del Cammino di Santiago.

 
 
 

 

Un altro luogo "must visit" ad Oporto è la storica libreria Lello, che ha ispirato Joan Rolling per il suo Harry Potter, certamente un posto affascinante, ma estremamente affollato.

 

   
 

 

Non si può andare ad Oporto e non salire su un tram. Sono rimaste tre linee storiche. Ho preso la linea 1 che mi ha portato in Foz do Douro, dove il fiume incontra l'oceano.
Una emozione incredibile!

 
 

 

E naturalmente ho voluto vedere la cantine, dove si conserva il famoso Vinho do Porto e, quindi, ho traversato il ponte Dom Luis I che porta in Villa Nova di Gaia, la zona dove sono concentrate tutte le cantine storiche.

 
 

 
 

 

 

 
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Cibo, vino, ospitalità

 

 

 
 

 

 
 

Dalla vivace e turistica Oporto mi sono spostata ad Aveiro, una cittadina vicino alla costa, facilmente raggiungibile in circa un'ora con il treno locale.

Il centro storico è molto pittoresco con i villini in stile Liberty e canali percorsi da "moliceiros", le tipiche barche dipinte che portano in giro i turisti. Da cui l'inevitabile paragone con Venezia, ma non stiamo ad esagerare…

 
 

Per uno spuntino mi sono fermata in un locale piacevole che serve i "petiscos", mini porzioni stuzzicanti da aperitivo. Ho assaggiato le uova di merluzzo piccanti e il baccalà in olio con le olive, accompagnati con pane e burro e il vino di Porto.

 
   

 

Per passare un pomeriggio rilassante, mi sono diretta nella località Costa Nova Do Prado, famosa per le sue casette colorate. Si trova su una penisola che separa la laguna di Aveiro dall'oceano e vanta una lunghissima spiaggia contornata da selvagge dune di sabbia.

 
 
 
   
Lo sguardo vaga verso sud, e il mio viaggio continua…
   
 

 

 

Vasilisa: l'autrice del reportage
 
 
 

 

 
 

Poche decine di chilometri a ovest di Lisbona mi sono trovata sulla rinomata Costa di Estoril, un’ambita meta di vacanze estive. Cascais è la più vivace cittadina della zona, con i suoi numerosissimi ristoranti e negozietti e vicina allo splendido parco naturale di Sintra.

 
 

Qui ho assaggiato “Caldo verde”, la tipica zuppa fatta con cavolo e patate accompagnata dalle “Empadas de galinha”, le paste al forno tipiche della zona, ripiene di pollo. E certamente non poteva mancare il baccalà. Stavolta toccava a “Bacalhau à Lagareiro” che significa “Baccalà alla Frantoiana” - cucinata alla griglia e servita con le patate intere, cipolle e olio di oliva. Una delle ricette più popolari in Portogallo.

 
 

Nel pomeriggio ho noleggiato una bici e sono partita da Cascais nella direzione di Guincho, la selvaggia e ventosa spiaggia amata dai surfisti. Confesso che non sono arrivata alla destinazione proprio a causa del vento fortissimo che aveva tutte le intenzioni di spazzarmi via nell’oceano.

Lungo la pista si ammirano paesaggi spettacolari. L’attrazione più famosa è la “Bocca d’inferno”, una grotta naturale scavata dalle onde che hanno perforato la roccia con la loro potenza.

 
 

La mattina successiva ho salutato la sorridente cittadina di Cascais per dirigermi verso la tappa più remota del mio viaggio: Cabo da Roca.

 
 

Dove la terra finisce e comincia il mare”.

Ed eccomi sulla punta più occidentale del continente Europeo. Il paesaggio è aspro e selvaggio: le alte scogliere frastagliate sono assalite continuamente dalle violente onde dell’oceano Atlantico. Il vento è impietoso. Si è travolti dall’aria salata che ci fa sentire piccoli davanti al mondo infinito. Infatti nel medioevo questo luogo era considerato fine della terra.

 
 

Oggi è un luogo di “pellegrinaggio” turistico, dove la gente da tutto il mondo viene a respirare l’inebriante aria dell’ignoto. E cercare di non prendere il raffreddore...

 
   
 
Lisbona
 
 

Ed eccomi a Lisbona, calda, ricca di colori e contrasti, affascinante e pittoresca.

Comincio l’esplorazione della città dal bellissimo punto panoramico: la terrazza dell’ Elevador de Santa Justa che offre una splendida vista sull’elegante quartiere centrale di Baixa e sul fiume Tago che giunge alla fine del corso.

 
 


 

 

A pochi passi dai raffinati palazzi della Belle Epoque entriamo nel labirinto delle stradine strette e tortuose di Alfama, la parte più antica di Lisbona, che resistette al terremoto del 1700.

Diventò poi un quartiere di pescatori e di gente povera, e ora rappresenta un'attrazione irresistibile per i turisti. 

"Brulica", infatti, di vita e di arte popolare.

 
 
 

Qui incontriamo le signore anziane che ti vendono un bicchierino ginjinha, un liquore di amarena fatto in casa, o un signore che cucina le sardine in mezzo alla strada; si sentono i profumi autentici della vita locale.

 

   
   
 

Una serata ad Alfama non sarebbe completa senza Fado: il canto tradizionale portoghese nato proprio in questo quartiere. I cantanti professionisti e amatori animano le serate di tanti ristoranti con le loro canzoni destinate a commuovere il viaggiatore e contagiarlo con il vero spirito di “saudade”... e a volte ci riescono.

 
 
Ed ora è la volta del "Bacalhau" in edizione Lisbona by night:
bacalhau com nata, ovvero baccalà gratinato con panna e formaggio
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Belem

Uno dei simboli più noti di Lisbona è la torre di Belém, una fortificazione costruita nel Cinquecento sulla foce del Tago.

Lì vicino il Monumento alle scoperte e il Monastero dos Jerónimos.

 
 


l'autrice del reportage: Vasilisa

 
 

 

Vedi anche il reportage sull'isola portoghese di Porto Santo