Vienna - Il Palazzo della Secessione visto da Tiziano Biasioli

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Vienna

Il palazzo della Secessione

 

Abbiamo ormai capito che i nostri gentlemen driver amano lo stile che abbiamo chiamato con la sigla L.AN.JS. (Liberty-Art Nouveau-Jugendstil) ed era logico incontrarli con le loro splendide vetture parcheggiate davanti il Palazzo della Secessione Viennese.

Impossibile non notarlo per le singolari decorazioni esterne ma specialmente per la cupola rivestita da migliaia di foglie di alloro (che simboleggiano la consacrazione ad Apollo, dio delle arti) in rame ricoperto da lamine d'oro.

Secessione è il nome che venne dato nel 1897 da Gustav Klimt, e soci, alla nuova associazione artistica che abbandonò i dettami dell’Accademia e dello stile eclettico ottocentesco.

L’anno successivo vide la luce, ad opera di Joseph Maria Olbrich, l’edificio espositivo che porta quello stesso nome.

I membri più noti della Secessione furono Gustav Klimt (1862-1918), Kolo Moser (1868-1918), Josef Hoffmann (1870-1956), Egon Scchiel (1890-1918), Joseph Maria Olbrich (1867-1908) e Otto Wagner (1841-1918).

Il portone d’ingresso della Secessione è sovrastato da una iscrizione che presenta il motto dell’associazione artistica:
“Al tempo la sua arte. All’arte la sua libertà”.
Motto con il quale i seccessionisti progettarono, dipinsero, decorarono in vista di una fusione completa delle arti: l’ “opera d'arte totale”. 

All’esterno compare anche l’iscrizione Ver Sacrum (Primavera sacra) che fu sia il nome della rivista di quegli artisti sia la definizione del periodo.

All’interno, nel piano superiore, del tutto privo di decorazioni, vengono tuttora presentate mostre temporanee di artisti contemporanei, continuando così il fine per il quale l’edificio era nato.

Al piano interrato della Secessione si resta ammirati dai 34 metri del “Fregio di Beethoven”, interpretazione pittorica della Nona Sinfonia di Beethoven, eseguita da Gustav Klimt.

Imperdibile! 

   

   

   
 
   
 
Dettagli
 
 

 

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