Le vetture Isotta Fraschini viste da Tiziano Biasioli
 Questo sito non utilizza Cookie
 

 

 

 

 

 

Isotta Fraschini
e le sue sorelle
 

 

 

Mondiale Endurance in Brasile

Ottimo passo, ma niente bandiera a scacchi.

La Tipo 6 LMH Competizione continua a migliorare e fa una ottima figura in Brasile, ma un problema elettrico la ferma.

Grande fine settimana per la Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione, in azione in Brasile sul circuito di Interlagos per il quinto fine settimana della stagione 2024 del Campionato Mondiale Endurance FIA. La hypercar milanese, gestita in pista dalla squadra francese Duqueine, ha infatti migliorato ancora le proprie prestazioni e arrivando addirittura ad appena 1”6 dalla pole position durante la sessione di Qualifica, guidata da Jean-Karl Vernay. Ennesima dimostrazione di quanto i tecnici della Michelotto Engineering che sviluppa la vettura per conto della Casa lombarda abbiano lavorato duro durante la stagione e più che dimezzato il distacco rispetto ai primi della classe.

Da notare che il colore nero ha sostituito il blu in alcune parti della carrozzeria.

foto e testi dell'Ufficio Stampa Isotta Fraschini

 

 
 

 

Padova Capitale dell'auto 1899-2024
125 anni fa
   

Tre Isotta Fraschini del 1902 in esposizione

Ettore Bugatti e il suo quadriciclo
 

 

Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione
alla 24 ore di Le Mans
 

Nel giorno della seconda vittoria consecutiva della Ferrari 499P alla 24 ore di Le Mans anche la Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione fa la sua bella figura riuscendo a terminare la gara di una delle tre gare più famose nel mondo, alla presenza del suo nuovo Amministratore Delegato Miguel Valldecabres.

La Tipo 6 LMH Competizione è arrivata ad una sola posizione dai suoi primi punti validi per la classifica mondiale proprio nella gara più dura di tutta la stagione Campionato Mondiale Endurance FIA WEC, vista da ben 329 mila persone nel fine settimana, record di sempre della manifestazione.

foto e testi dell'Ufficio Stampa Isotta Fraschini

 
 

 
 
Isotta Fraschini T6 Competizione
nel Mondiale Endurance a Imola
 
 

 

Isotta a Lisbona
 
 

E’ tempo di Isotte.

Questo fine settimana scenderà in pista la Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione Hypercar sul circuito di Imola per la seconda tappa del Campionato Mondiale FIA WEC Endurance.

Nel frattempo vi presentiamo una sua antenata: la Isotta Tipo 8 del 1930 fotografata in centro a Lisbona davanti la stazione ferroviaria di Rossio, pregevole esempio di stile Liberty ispirato a quello Manuelino.

Lisbona, 14 aprile 2024

Entra nel mondo di Isotta collegandoti a: www.tizianobiasioli.it/Isotta.htm

 

 
 

Rimini - Oggi come Allora!

 

 

 

Isotta Fraschini T6 in Qatar
 
 

 

La Signora in Giallo:
la Isotta Fraschini T6 stradale di Giuliano Michelotto
 
 

 

Sulla neve delle Dolomiti,
nel Cadore e a Cortina d'Ampezzo, con la nostra
Isotta Fraschini Tipo 8 degli anni '30 del secolo scorso
 
 

 

 

 

La Isotta Fraschini


al Campionato del Mondo Endurance FIA WEC 2024
 

 
 
 
 
 
 
Isotta a Vienna
     

Vienna - Il palazzo della Secessione

Vienna
Pavillon KarlsPlatz

Vienna
Villa Wagner
     
 

 

 
 


 


 

Belle Epoque Film ha realizzato per la Scuderia Fiat-Lancia i film ufficiali di tutti i Rally di Campionato Mondiale dal 1977 al 1992 e delle gare di Campionato Mondiale Endurance negli anni 1979, 1980, 1993 e 1984, compresa Le Mans.


 

Belle Epoque Film has produced all the  World Rally Championship videos for the Fiat-Lancia Team from 1977 to 1992 and 1979, 1989, 1983 and 1984 World Endurance Championship

clicca qui

 

 
   

 

 
Vedi il video
realizzato per Isotta Fraschini Milano sulla nascita della vettura da corsa T6, realizzato da Belle Epoque Film
 
 

 

Isotta incontra Bugatti sulle Dolomiti
 


 
Le Isotta Fraschini Tipo 6 a Monza
 

 

Erano presenti in Autodromo di Monza, nell'ambito della 6 ore del Campionato Endurance WEC del 9 luglio, due esemplari di Isotta Fraschini Tipo 6 che hanno effettuato alcuni giri dimostrativi il sabato e la domenica.

   

 

un poker di Isotte ritratte con l'espressione grafica e artistica di Andy Warhol
   
   
 Il MAS del Vittoriale
e i motori Isotta Fraschini
L’automobile è femmina
l'Isotta Fraschini di D'Annunzio
 
   
   

 nel 1975 nel Principato di Monaco nel 1975 si affrancava con l'icona di Isotta
   
   
Isotta Fraschini
Tipo 8
del 1920

 

Autodromo di Monza
Foto delle prove della Isotta Fraschini Tipo 6 Competizione

   
 
 

Isotta Fraschini T6 Competizione
Test sull'Autodromo di Vallelunga
11 e 12 aprile 2023

 

 

Coppa Milano-Sanremo 1933

 

La rievocazione della Coppa Milano-Sanremo per auto d'epoca, che si è corsa  a fine marzo, ci offre l'occasione di entrare in uno momento storico della Casa Automobilistica “Isotta Fraschini Milano”, un evento di ben novant'anni fa: la vittoria della diciottenne Rosalinda Bianchi Anderloni su Isotta Fraschini della Coppa delle Dame nella edizione del 1933.

 

Rosalinda Bianchi Anderloni vincitrice della Coppa delle Dame alla Milano-Sanremo
del 1933 su Isotta Fraschini

Foto dell'archivio di Giovanni Bianchi Anderloni, che ringraziamo per la collaborazione

 
 
 
Buon compleanno Isotta!
 
1,2,3
 

Non c'è due senza tre.

Quanti modi di dire sull' “1,2,3” nella cultura popolare europea:

good things come in twos, bad things come in threes; jamais deux sans trois; hay dos sin tres, e così via.

Perché ci siamo riferiti all'1,2,3? Perché oggi, 27 gennaio 2023, ricorre il 123° COMPLEANNO della prestigiosa Isotta Fraschini.

A lei dedichiamo questo reportage realizzato a due splendidi suoi modelli che abbiamo ammirato nel Museo Nicolis di Verona.

Ma perché tanto interesse?

Ebbene sì, perché a Padova, nelle sedi della Michelotto, si sta costruendo la terza vita di questo prestigioso marchio italiano.

Un pool di investitori, infatti, l'ha voluta e la porterà a correre e a gareggiare sulle piste, prima, e sulle strade del mondo, poi.

Il tre è il numero perfetto e, ammirando i dettagli e la profusione di alta tecnologia che distingue la nascente Hypercar Tipo 6 LMH Competizione, possiamo dire che tutto tende alla perfezione.

Dopo i successi ottenuti dalla Michelotto con vetture da lei progettate, sviluppate, costruite, la Isotta Fraschini ha tutte le più buone intenzioni di emularle.

 
   
Riportiamo il testo di presentazione fornitoci dal Museo Nicolis
 

Isotta Fraschini “Tipo 8A”, Castagna, 1929

La “Società Milanese d’Automobili Isotta Fraschini” viene costituita a Milano nel 1900 da un gruppo di appassionati e ben presto diventa la più prestigiosa fabbrica italiana di automobili di lusso.

La Tipo 8, presentata nel 1919, è una delle prime vetture di serie equipaggiata con motore 8 cilindri in linea: un mito dell’automobilismo mondiale. Prodotta solo in forma di autotelaio, è stata vestita con le più ricercate ed eleganti carrozzerie.

La Tipo 8A, evoluzione della Tipo 8, è un modello particolarmente lussuoso e circa un terzo delle vetture prodotte viene venduto negli Stati Uniti, destinato ad una ristretta élite di fortunati e facoltosi clienti. Le dimensioni imponenti mettono in risalto la classe della vettura, gli interni ricalcano sofisticati salotti ricchi di cristalli, argenti e radica, rivestiti di eleganti tappezzerie damascate.

La carrozzeria modello Landaulet Imperiale Trasformabile è caratteristica di autovetture più prestigiose, ha il tetto apribile per i passeggeri posteriori e la verniciatura bicolore.

Il modello 8A Ladaulet è l’auto utilizzata da Norma Desmond nel film “Viale del Tramonto”.

Molti sono i personaggi associati a questa vettura iconica tra cui Billy Bis, l’eroe del fumetto anni’70 della rivista Intrepido.
Degni di nota Rodolfo Valentino, Gabriele D’Annunzio, Benito Mussolini, ma numerosi sono gli esponenti del mondo aristocratico internazionale. 

   

   
   
 
   
   

 

Isotta Fraschini “Tipo 8A/S”, Castagna, 1929

Anche per questa vettura riportiamo il testo fornito dal Museo Nicolis che riteniamo estremamente interessante soprattutto perché riporta la testimonianza del proprietario e del lungo restauro della vettura.

 

La “Società Milanese d’Automobili Isotta Fraschini” fu costituita a Milano nel 1900 da un gruppo di appassionati e facoltosi signori e ben presto divenne la più prestigiosa fabbrica italiana di automobili di lusso.

La Tipo 8, presentata nel 1919, fu una delle prime vetture di serie al mondo equipaggiata con un motore a 8 cilindri in linea ed è uno dei miti dell’automobilismo mondiale: prodotta solo in forma di autotelaio è stata vestita con le più belle ed eleganti carrozzerie.
Le dimensioni erano monumentali, gli interni erano sofisticati salotti ricchi di cristalli, argenti e radica, con eleganti tappezzerie damascate.
Sull’Isotta Fraschini non mancava nulla per garantire il massimo comfort: dal necessaire” dedicato alla signora, al set da uomo con piega baffi”.

“… c’era un’altra ospite nel garage, una enorme automobile straniera, una di quelle enormi divoratrici di benzina, aveva il bollo del 1932, supposi che i proprietari se ne fossero andati quell’anno… “

“.. a che ci servono due auto io ne ho una .. e non è una di quelle orribili vasche da bagno tutte cromate di oggi .. è una Isotta Fraschini… non avete mai visto una Isotta Fraschini? Non le facevano in serie quelle! Mi costò 28.000 dollari! … così Max riesumò quella vecchia vaporiera e la lustrò per benino. Lei mi scorazzava in lunghe e solenni passeggiate. La macchina era tappezzata in pelle di leopardo e aveva uno di quei telefoni interni placcato in oro…”

dal Film Viale del Tramonto,  l’automobile di Norma Desmond era una splendida Isotta Fraschini degli anni Venti.

Luciano Nicolis racconta: “L’esemplare esposto viene dalla Pennsylvania, mi dissero che il suo ultimo proprietario fu un commerciante di carbone. Passò anche fra le mani del figlio del poeta Gabriele D’Annunzio, Veniero, rappresentante della Isotta Fraschini per gli USA. Gente ricca che per esprimere il proprio status viaggiava su auto di lusso. Ho impiegato 12 anni per restaurala”.

“Provate a pensare alla cultura: anche leggere il libretto di istruzione per restaurare un’automobile è fare cultura. Bisogna continuamente leggere e leggendo s’impara. La passione è un motivo per fare cultura. E’ un qualcosa che vale di più del denaro, che dà una grande soddisfazione interiore. Questo vale per questa macchina e per tutte le Isotta Fraschini.
L’Isotta Fraschini non veniva carrozzata e quindi veniva passata alle carrozzerie tra cui Farina, Sala e Castagna che erano molto di moda. Quest’ultima era una carrozzeria di lusso in cui si facevano solo macchine di gran lusso. Qui gli operai venivano incentivati a operare continuamente delle piccole modifiche che arricchivano il modello e di conseguenza anche il prezzo saliva.  A fine anno il proprietario della carrozzeria premiava l’operaio che aveva avuto le idee migliori.
Agli inizi si pensava che l’automobile venisse mossa dal demonio, tanto che il Vescovo di Napoli cercava di far sparire il diavolo con l’acqua santa, senza riuscirci ovviamente. Gli autisti invece venivano visti come degli astronauti. Siccome non c’era la patente , all’automobilista veniva dato un libretto con le istruzioni. Per girare a destra o a sinistra bastava semplicemente mettere fuori una mano, così come per fermarsi bastava un cenno. Bisognava rispettare anche i pedoni, c’era una sorta di competizione tra automobilista e pedone: l’automobilista aveva come un’arma a disposizione. Si doveva dare la precedenza ai carretti, le strade erano strette all’epoca. L’automobilista doveva stare molto attento”.

“Questo é un motore 8 AS che a differenza dell’8 A, che era il più diffuso, ha il carburatore applicato direttamente sui cilindri mentre l’8 AS ha l’aspirazione sulle testate. Il motore é ancora molto grosso, ha 7500 di cilindrata. Si poteva pensare che consumasse molto. Al contrario questo è un motore che fa pochi giri di conseguenza consuma poco. La sua potenza è così elevata che ha solo tre marce… io parto spesso in seconda per non dover cambiare la marcia.”

“Dal finestrino centrale sul soffitto di questa macchina usciva il fumo della pipa. Dalla parte destra la signora dava gli ordini all’autista premendo dei pulsanti elettrici su cui c’era scritto – vai piano, corri, gira a destra ecc – i comandi si illuminavano sul cruscotto: era la donna che dava gli ordini. Una volta la donna curava molto la propria immagine a differenza di oggi.”

“Ho conosciuto personalmente Carlo Castagna, il figlio, che ha recuperato per me tutte le informazioni della vettura, raccontandomi di quando lui aveva venduto questa vettura con il figlio di Gabriele D’Annunzio che si chiamava Veniero, percorrendo le strade di New York con le dive del cinema. Infatti sulle mie carte, per me, ha scritto: “ricordando il passato…”

Per 12 anni, Luciano Nicolis non ha lesinato sforzi per riportare la vettura allo splendore iniziale; il risultato del restauro è un capolavoro degno di un’auto leggendaria.

Il restauro di un oggetto d’epoca è sempre un’opera d’arte, una commistione di abilità manuale e conoscenza tecnica, ma è soprattutto cultura, sapere, documentazione, un lavoro che rispetta la storia le origini di un manufatto, un lavoro per chi si può permettere di non transigere sull’importanza di ogni piccolo dettaglio. Un’opera lunga e paziente è il premio finale di tanta fatica, compresa nella suggestione del recupero dell’oggetto, prima irrimediabilmente perduto, nascosto sotto la crosta del tempo, e che adesso il restauro sapiente ci ha restituito nell’interezza dei suoi valori.

   

 

   
 

Proseguiamo presentandovi il "salotto" interno della vettura, estremamente curato nei minimi particolari ma prima leggete il testo qui sotto riportato perché è molto interessante.

   

Note tecniche

  • Modello Coupé de Ville: cioè l’autista è separato dai signori. L’abitacolo dell’autista può essere scoperto.

  • Fanali anteriori sono un vero capolavoro in vetro molato, sezionabili, facilmente ispezionabili, numerati in ogni parte.

  • Targa: era la sua targa originale 1836-569.

  • Gabriele D’Annunzio e Rodolfo Valentino possedevano una Isotta Fraschini.

  • Nécessaire: all’interno si trovano vari accessori come il piega baffi, lucida unghie, uncino per lacci e agendina con le pagine ancora originali. Tutto il corredo è in argento.

  • Raschiafango: le pedane per pulirsi le scarpe hanno la luce di cortesia in cristallo molato che illumina la pedana.

  • Vano Batteria e vano Attrezzi, sono posizionate sulle pedane.

  • Interno rivestito in pelle destinato solo all’autista –  Interno rivestito in panno destinato ai Signori e riprendeva i colori esterni della vettura. Si dice che il rivestimento in pelle fosse considerato più modesto, meno caldo ma più resistente. Il panno era invece molto più sofisticato, delicato e caldo.

  • L’interno dell’autista sembra un “facsimile” lucertola, una novità lanciata da Rodolfo Valentino che sulla sua vettura aveva voluto proprio questo tipo di pelle, come pure la mascotte sul radiatore a forma di lucertola. Allora come oggi si seguiva la moda lanciata dai personaggi più in vista.

  • Tetto apribile interno in cristallo molato.

  • Retine interne per proteggere le velette delle Signore – Cordoli per appendere alla rovescia i cilindri degli uomini.

  • In tutti i vetri ci sono Tendine a rullo per oscurare l’abitacolo.

  • Vasetto in cristallo porta fiori freschi. Era usanza che il cameriere mettesse i fiori prima di partire.

  • Sedili posteriori pieghevoli per bambini o per ospiti.

  • vetri interni che dividono dall’autista sono scorrevoli.

  • Sul lato “uomo” c’è l’accendi sigari ed i comandi della luce.

  • A lato del volante, vi è una consolle luminosa in cui si illuminavano i comandi che l’autista riceveva dai Signori. I comandi venivano impartiti premendo una pulsantiera posta a lato dei sedili dei passeggeri.

  • La radica interna della vettura è ancora originale dell’epoca.

  • Dettaglio:  quando si alza il vetro a manovella, una piccola persianina argentata si alza contemporaneamente; quando il vetro è aperto questa lastrina argentata copre la fessura.

  • Maniglia sulla porta esterna per aiutare i Signori nella salita in macchina.

  • Baule per bagagli posteriore asportabile.

  • Curiose Frecce sotto al baule a forma di mano

e per finire con un'ultima raffinatezza

  • Sulla portiere ci sono iniziali LN (Luciano Nicolis): usanza dell’epoca. Una volta la carrozzeria era realizzata a misura come un abito sartoriale. Una volta finita si personalizzava con le iniziali del proprietario.

   

   
 
 
   
Ringraziamo il Museo Nicolis per l'ospitalità

Il Museo Nicolis si trova in Via Postumia, 71 - Villafranca di Verona - Italy
Tel. +39 045 6303289


 
   
 

Gli autori del reportage: Tiziano e Miranda Biasioli
 
 

 

 

 
Lancia Delta S4 - Rally 1000 Laghi 1986 - pilota Markku Alen
   

Gli Anni d'Oro dei Rally sono stati immortalati da BelleEpoqueFilm.it; potere vedere l'elenco della gare che ha fotografato in mezzo secolo di attività, collegandovi a:
www.belleepoquefilm.it/foto_di_rally.htm

 

 

contatti: cell. 339 5909202 - info@belleepoquefilm.it
   
contatti: cell. 339 5909202 - info@belleepoquefilm.it